Pino Procopio, nato nel 1954 a Guardavalle, in Calabria, è un rinomato artista italiano che ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico nazionale e internazionale del XX secolo. La sua vita e la sua carriera sono intrise di una passione incontenibile per l'arte, manifestata sin dalla giovinezza.
Dopo aver frequentato il liceo artistico, Pino decide di intraprendere un percorso accademico iscrivendosi alla facoltà di architettura a Roma. Questa scelta, tuttavia, non lo distoglie mai dalla sua vera vocazione artistica.
Parallelamente agli studi, coltiva la sua passione partecipando attivamente al mondo dell'arte. Nel 1980, inaugura la sua prima mostra a Roma, segnando l'inizio di una carriera artistica fiorente.
La produzione artistica di Procopio è estremamente variegata, spaziando dalla pittura alla scultura, passando per disegni che si distinguono per la loro spiccata e tagliente ironia.
I suoi lavori includono acquarelli, tempere, olii, bronzi e serigrafie. Tra le sue opere più iconiche, emergono ritratti di donne dai titoli evocativi come "Virginia", "Ida", "Sara", "La donne di Malta", "Vedove bianche" e "Promesse spose".
Nonostante l'apparente severità con cui le ritrae, Procopio manifesta un amore profondo per le donne, in linea con la visione di Fellini, trasformando ogni rappresentazione in una festa degli occhi, dei sensi e della fantasia.
Il tratto distintivo di Procopio è caratterizzato da un'ironia incisiva, sarcasmo e, talvolta, cinismo.
La sua espressione artistica si presenta provocatoria e priva di preconcetti, rivelando una sottile tenuità intellettuale.
La sua pittura si configura come una sorta di gioco, un riso umoristico, una parodia dolce-amara che si rivela attraverso un tratto incisivo e fulmineo.
Nonostante il successo e il riconoscimento, Pino Procopio rimane un pittore solitario, dichiarando di vivere pressoché in solitudine a Giulianova dal 1984. Questa scelta, apparentemente controcorrente, si riflette nella sua profonda dedizione all'arte.
Quando non è immerso nel lavoro creativo, Procopio trova rifugio nel silenzio, sognando i quadri che ancora deve dipingere. La sua connessione con la pittura è descritta come un destino inevitabile, e il suo talento di disegnatore ironico e caricaturale emerge come forza propulsiva della sua carriera artistica.
In conclusione, Pino Procopio si distingue come uno dei maggiori maestri dell'arte italiana e internazionale del XX secolo, lasciando dietro di sé un'eredità artistica caratterizzata da originalità, profondità intellettuale e una straordinaria abilità nel rappresentare il mondo attraverso il suo occhio bisbetico e la sua mano umorale.