Salvatore Fiume (Comiso, 23 ottobre 1915 – Milano, 13 giugno 1997). Frequenta giovanissimo il Regio Istituto d’Arte del Libro di Urbino, dove apprende le tecniche di stampa. Nel 1949 a Milano, la sua prima esposizione ufficiale, con le opere “Isole di statue” e “Città di statue”, suscitando molto interesse presso la critica.
Questa mostra gli permette di prendere contatti con istituzioni artistiche e culturali a livello internazionale. In quell’occasione viene acquistata un’opera per il Museum of Modern Art di New York e per la collezione Jucker di Milano. L’anno successivo è invitato alla Biennale di Venezia: espone il trittico Isola di statue che gli frutta una copertina sulla rivista americana Life.
Dalle sue opere si intuisce l’interesse per la pittura rinascimentale ed in particolare di Piero della Francesca e di Paolo Uccello. Nel 1953 gli sono commissionate delle opere dalle riviste Life e Time.
Nel 1962 cento quadri fanno un giro tra diversi musei della Germania. Nel 1973 si reca nella valle di Babile, in Etiopia, dove dipinge con vernici marine anticorrosione un gruppo di rocce. Alla grande antologica del 1974 al Palazzo Reale di Milano presenta per la prima volta la Gioconda Africana, ora custodita nei Musei Vaticani.
Seguono diverse mostre: nel 1985 a Castel Sant’Angelo a Roma, nel 1987 allo Sporting d’Hiver di Monte Carlo e nel 1991 alla Mostra internazionale di architettura a Milano. Come scultore debutta nel 1994 con un’esposizione a Milano.
In realtà i suoi approcci alla scultura risalivano agli anni quaranta. La sua produzione comprende opere in pietra, bronzo, resina, legno e ceramica, alcune delle quali di grandi dimensioni. Tra queste la statua di bronzo al Parlamento Europeo di Strasburgo ed i gruppi in pietra degli ospedali San Raffaele di Milano e di Roma. Muore a Milano il 3 giugno 1997.
Le sue opere sono conservate nei più importanti musei del mondo.