Giuseppe Migneco nacque a Messina il 19 febbraio 1908. Intraprese i suoi primi studi presso la sua città d’origine dove ottenne il diploma di maturità classica. Nel 1931 si trasferì a Milano dove si iscrisse alla facoltà di medicina; egli decise però presto di abbandonare gli studi universitari per dedicarsi alla sua grande passione per l’arte. Importante per questa decisione fu l’amicizia con Birolli, De Grada, Sassu e Joppolo. In questo periodo cominciò a collaborare come illustratore presso il “Corriere dei Piccoli” e come ritoccatore di rotocalchi per la Rizzoli, inoltre fu impiegato saltuariamente anche come grafico pubblicitario in una ditta di cravatte.
 La sua prima mostra si tenne nel 1939 alla Permanente di Milano, dove espose le sue opere Fiori secchi, Pianista e vagabondi che riposano, Cavallerizza e Pagliaccio. In questi anni l’artista divenne uno dei fondatori del movimento Corrente che rifiutava l’antistoricismo dell’arte celebrativa fascista e l’idea dell’arte per l’arte e proponeva una maggiore apertura verso le nuove tendenze europee. 
Queste teorie si colgono in maniera evidente all’interno della produzione artistica di Migneco, il quale rappresenta nelle sue tele i valori semplici derivanti dal mondo popolare siciliano della sua infanzia; l’artista è spesso ispirato da scene pastorali, pescatori e contadini. In molti dipinti di questo periodo si può cogliere con evidenza la costante denuncia di tipo sociale caratterizzata dall’uso del colore drammatico e movimentato, ispirato alle tele di Van Gogh; ne sono esempi dipinti come La fossa dei lebbrosi(1938), Ragazzi sotto il fico (1939), Cacciatore di lucertole (1942). Nel dopoguerra Migneco fu uno dei protagonisti del movimento Neorealista sempre ispirato dalla realtà sulla terra, anche influenzato dal Muralismo messicano. 
A partire dagli anni Cinquanta si susseguirono numerose mostre personali sia in Italia che all’estero, si ricordano le esposizioni a Boston, Parigi, Amburgo, Amsterdam, New York, Stoccarda e Zurgo. Nel 1958 partecipa anche alla XXIX Biennale di Venezia. L’artista si spense a Milano 28 febbraio del 1997.

66x86cm  (55x69)

Tiratura: es n°111/150

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