Renato Guttuso, nato il 26 dicembre 1911 a Bagheria, Italia, fu un pittore italiano di grande rilievo nel XX secolo. Cresciuto in una famiglia dalla forte impronta artistica, Guttuso sviluppò la sua passione per la pittura fin da giovane, influenzato dall'atmosfera culturale della sua città natale.
I primi anni della sua carriera artistica furono segnati dalla copia di paesaggi siciliani dell'Ottocento e dall'influenza di pittori francesi e contemporanei come Millet e Carrà. La sua partecipazione a mostre collettive e l'ingresso nell'ambiente artistico palermitano negli anni '20 segnarono l'inizio della sua carriera pubblica.
Negli anni '30, Guttuso si trasferì a Roma, dove si immerse nell'atmosfera intellettuale della capitale italiana. 
Questo periodo fu cruciale per la sua formazione politica, culminando con la sua adesione al Partito Comunista Italiano nel 1940. Nel frattempo, sviluppò un linguaggio artistico impegnato, caratterizzato da nature morte straordinarie e dipinti come la "Fucilazione in campagna" dedicata a Federico Garcia Lorca.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Guttuso partecipò attivamente alla resistenza antifascista, testimoniando la lotta partigiana attraverso disegni realizzati con inchiostri delle tipografie clandestine. Il suo capolavoro di questo periodo fu la "Crocefissione", un dipinto simbolico che denunciava le sofferenze causate dalla guerra.
Negli anni successivi alla guerra, Guttuso si affermò come figura di spicco nel panorama artistico internazionale. 
La sua amicizia con Pablo Picasso e la fondazione del movimento Fronte Nuovo delle Arti evidenziano il suo impegno politico e artistico. Nel 1950, ottenne il premio del Consiglio Mondiale per la Pace a Varsavia e espresse temi sociali nella sua pittura, ritraendo la vita quotidiana e i problemi sociali dell'Italia del dopoguerra.
Guttuso continuò a dipingere con fervore negli anni successivi, partecipando alle Biennali di Venezia e ottenendo riconoscimenti internazionali. Nel 1965, si trasferì a Palazzo del Grillo a Roma, dove continuò a vivere e lavorare fino alla sua morte.
La sua carriera artistica si concluse con opere significative come il ciclo dell'Autobiografia e la serie dedicata al tema del gineceo. Nel 1987, Renato Guttuso morì, lasciando un'eredità artistica che include dipinti, disegni e una ricca raccolta documentale. La sua città natale, Bagheria, gli ha dedicato il Museo Guttuso, che ospita la più ampia collezione delle sue opere, mentre gli Archivi Guttuso, fondati dal figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso, continuano a preservare e promuovere il suo contributo all'arte contemporanea.
Calze Bianche 1983  (60x80cm )
Tiratura: 125 + XXX
acquaforte - acquatinta
(collezione privata)
Omaggio a Ingres 2003  (14x17cm )
acquaforte - acquatinta
Esemplare: n°74 / 120
L'Amante
Acquaforte Acquatinta
Esemplare: n°74 / 120

Malinconia 1983  (60x80cm )
Acquaforte Acquatinta
tiratura: 125+XXX

L'appuntamento 1983  (60x80cm )
Acquaforte Acquatinta
tiratura: 125+XXX

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