Piero Dorazio, illustre pittore italiano, nacque a Roma nel 1927 e lasciò un'impronta indelebile nel panorama artistico fino alla sua morte nel maggio 2005. 
La sua vita, caratterizzata da un percorso artistico eclettico, si sviluppò tra pittura, critica d'arte e impegno nella divulgazione culturale.
Iniziò la sua formazione come studente di architettura, ma presto il richiamo dell'arte e della pittura lo portò a orientare la sua carriera in questa direzione. Fin dalla giovane età, Dorazio dimostrò una passione ardente per l'espressione artistica, diventando parte integrante della redazione del manifesto "Forma I" all'età di vent'anni. Questo manifesto avrebbe segnato il corso della sua futura produzione artistica.
Nel 1950, fondò la libreria-galleria "L'age d'Or" insieme a M. Guerilli e A. Perilli, un progetto cooperativo che si dedicava alla divulgazione dell'arte e della stampa artistica. 
La sua visione della collaborazione artistica come veicolo di diffusione culturale si manifestò anche attraverso la partecipazione alla rivista "Arti visive" nei primi anni '50 e la successiva pubblicazione di "La fantasia dell'arte nella vita moderna".
Dorazio intraprese una serie di viaggi di formazione che lo portarono a Praga, Parigi e negli Stati Uniti nel 1960.
 Il suo impegno nel campo dell'arte non si limitò alla creazione, poiché diventò professore d'arte presso l'Università di Pensilvania a Filadelfia. 
Durante il suo percorso, ebbe l'opportunità di incontrare e stringere amicizia con artisti del calibro di Braque, Arp, Léger, Magnelli e Le Corbusier in Francia, mentre negli Stati Uniti condivise esperienze con Hans Richter e Robert Motherwell.
Specializzandosi nell'arte italiana in rinascita, Dorazio mantenne contemporaneamente un'attiva carriera di pittore, critico d'arte, conferenziere ed organizzatore di mostre. 
A partire dal 1984, collaborò con il "Corriere della Sera", diventando il critico d'arte accreditato del quotidiano.
La carriera pittorica di Dorazio attraversò varie fasi, iniziando con opere figurative che successivamente assunsero uno spirito cubista e futurista, contraddistinte da toni vivaci e contrastanti. Nel 1947, fece il suo ingresso nella scultura lineare,   e successivamente sperimentò periodi costruttivisti e informali. La gestualità era di importanza cruciale per Dorazio, evidenziata nei suoi "reticoli" di linee e colori sovrapposti, capaci di creare un abile melange ottico di tonalità, un'espressione diretta della sua emotività e creatività.

"Tutti i frutti" 

1991 edizione 1992

serigrafia 12 colori

tiratura:1/130

(80x110cm)

"Le Cose" 1992 edizione 1992 (80x100cm)

serigrafia 11 colori

tiratura:1/100 

"Caos" 

1991 edizione 1992

serigrafia 16 colori

tiratura: n.1/130

(80x100cm)

"Lyra" 

1986 edizione 1992

serigrafia 44 colori

tiratura:1/100

(120x100cm)

"La Taglia" 

1990 edizione 1992

serigrafia 35 colori

tiratura: n.1/130

(120x100cm)

"Composizione Geometrica"

acquaforte acquatinta

tiratura: n.31/125

(80x120cm)

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