Salvatore Chessari 12 settembre 1938 - 3 dicembre 2021.
Autodidatta in pittura, inizia ad esporre nel 1970.
Esordisce a Marzamemi, in provincia di Siracusa, al Marzamemi Estemporanea Estate e, l'anno successivo, partecipa alla IX edizione del Premio Santhià presso la Scuola di Ceramica "Luigi Sturzo" di Caltagirone, con una presentazione di Raffaele De Grada.
Nel '73 è ad Ispica, per una collettiva di pittura presso il Palazzo Comunale.
Sempre attento alla figurazione, negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta si dedica a una Galleria d'arte da lui stesso fondata, per continuare, in seguito, a percorrere la sua individuale carriera artistica e dunque espositiva.
Dopo la prima personale di pittura, tenutasi presso il Teatro Comunale di Vittoria e la Biblioteca Comunale di Pozzallo nel 1989, gli anni Novanta segnano il suo avvicinamento agli artisti del Gruppo di Scicli, con i quali stringe legami di amicizia e condivide diversi eventi espositivi.
Così, nel 1991, è presente a una collettiva organizzata dal Giornale di Scicli presso il Circolo di Cultura Busacca.
Nello stesso anno è invitato a Santa Sofia (Fo) al Premio Campigna XXXV edizione per Opere Insieme artisti iblei; in quell'occasione scriveranno di lui Enrico Crispolti, Luciano Foglietta e Paolo Nifosì. Più tardi, sempre nel '91, espone a Modica, dove è ancora Paolo Nifosì a presentare presso la Galleria Grimaldi una sua personale.
Nel 1992 partecipa a tre collettive di pittura: presso la Galleria Grimaldi di Modica, La Porta Rossa di Catania e il Museo Civico Polivalente di Vittoria.
Nel 1992 partecipa a tre collettive di pittura: presso la Galleria Grimaldi di Modica, La Porta Rossa di Catania e il Museo Civico Polivalente di Vittoria.
Tre collettive nell'anno 1993 vedono Salvatore Chessari tra i protagonisti, ancora in Sicilia: la prima a Ragusa Ibla per la mostra Tendenze in occasione della I Rassegna di Arte Contemporanea presso la chiesa sconsacrata di San Bartolomeo; una seconda, Il Canto della Terra, è a Gibellina, dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vittime della mafia; una terza a Catania, presso La Porta Rossa, dedicata alla lotta contro l'AIDS.
Nell'anno successivo ritorna a esporre a Vittoria, al Museo Civico Polivalente, in una collettiva dedicata a Sarajevo e, nello stesso anno, Marco Goldin lo chiama a Sciacca presso l'ex Convento di San Francesco per Aspetti dell'Arte in Sicilia.
Del '95 sono, invece, la personale presentata da Francesco Gallo presso La Porta Rossa e l'Associazione Culturale Discontinua di Catania, la partecipazione ad Arte Fiera di Palermo con la Galleria Studio Nuova Figurazione di Ragusa e la Collettiva di Natale organizzata dalla Galleria Bottega d'Arte di Repetto e Massucco.
È ancora il palcoscenico della Sicilia orientale a ospitarlo nei due anni successivi con Arte in Piazza a Grammichele e, a Gravina di Catania, con la collettiva Per via dell'Arte.
Nel 1998 presenta una personale presso la sede Avis di Ragusa; nel 1989, insieme ad altri artisti iblei, è a Vittoria per un Omaggio alla città.
È ancora il palcoscenico della Sicilia orientale a ospitarlo nei due anni successivi con Arte in Piazza a Grammichele e, a Gravina di Catania, con la collettiva Per via dell'Arte.
Nel 1998 presenta una personale presso la sede Avis di Ragusa; nel 1989, insieme ad altri artisti iblei, è a Vittoria per un Omaggio alla città.
Nel 2000 la Galleria degli Archi di Comiso lo invita ad esporre alla mostra Piero Guccione –Jour de féte, in occasione del sessantacinquesimo compleanno di Piero Guccione.
Nel 2001 è presente alla collettiva Artisti Iblei per Vittoria e nel 2003 è a Palazzo Spadaro di Scicli per la collettiva Le Primavere di Franco Sarnari, omaggio ai settant'anni dell'artista. Sempre nel 2003 partecipa alla collettiva Mappe dell'Arte nell'Isola- Sud est, presso il Castello dei Principi di Biscari di Acate, dove l'anno successivo si svolge la sua prima antologica, Salvatore Chessari 1954-2004, per le cure di Luciano Marziano. L'anno dopo, presso la Galleria d'Arte Moderna Le Ciminiere di Catania espone insieme al Gruppo di Scicli nella mostra Sicilia (16 aprile –16 maggio 2004).
Nel 2007 il regista Vito Zagarrio gli dedica il documentario Velature segrete, edito dal Dipartimento di Comunicazione e Spettacolo dell'Università di Roma Tre. L'ultima personale si svolge nei locali della A.r.p.i.c. di Ragusa nel dicembre del 2007.
Attualmente Salvatore Chessari vive e lavora a Ragusa.