Gaetano Tranchino, nato a Siracusa nel 1938, emerge come un artista profondamente radicato nella sua terra, vivendo senza le inquietudini comuni alla ricerca della notorietà o del successo. La sua esistenza è permeata dalla costante ricerca, dall'approfondimento e dal perfezionamento della sua arte. Tranchino trascorre la sua vita sereno e appagato, lontano dall'ansia e dall'affanno di inseguire la fama, preferendo invece concentrarsi sulla sua espressione artistica.
Nonostante la sua tranquilla riservatezza e il raro allontanamento dalla sua amata città, Tranchino ha guadagnato riconoscimento e prestigio nel mondo dell'arte. Le sue mostre, distanziate nel tempo e ospitate in prestigiose gallerie nazionali e internazionali, hanno attirato l'attenzione dei critici più autorevoli, meno inclini alle tendenze effimere e più attenti alla sostanza artistica.
La sua arte, sebbene lontana dalle stravaganze e dalle tendenze superficiali, ha suscitato interesse anche al di fuori dei circoli d'arte. È degna di nota la presentazione fatta da Vincenzo Consolo per una sua mostra alla Galleria Trentadue di Milano, dove si notano richiami a figure come De Chirico, Savinio e Giuseppe Viviani. Tuttavia, sono i richiami letterari che forniscono un'ulteriore chiave di lettura della sua opera.
Tranchino trova affinità con il lavoro di autori come Jorge Luis Borges e Joseph Conrad. Borges, in particolare, sembra essere stato un nutrimento congeniale per Tranchino, come se l'opera dello scrittore argentino avesse anticipato la sua pittura. Le suggestioni di Conrad, richiamate da Antonello Trombadori in un'introduzione a un catalogo delle sue opere, si rivelano nella presenza costante del mare e delle sue evocative navi, cariche di storia e mistero, con marinai che sembrano contemplare un destino immutabile.
Nelle opere di Tranchino, il mare diventa una metafora del destino umano, intriso di profondità e mistero, e le sue rappresentazioni di marinai e navi suggeriscono una sorta di immemorabile stupore di fronte alla vita e al suo corso inevitabile. La sua pittura, pur mantenendo una sua unicità e originalità, si colloca in un dialogo profondo con le opere di autori che esplorano le profondità dell'esistenza umana e del destino.



"Sedia Nuvole e colombe" 70x50cm

"Poeta che legge" 60x50cm

"La Nave in Risaia" 90x70cm

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